sabato 26 gennaio 2013

La necessità di integrare la pensione pubblica


 da:http://eventiquattro.ilsole24ore.com/eventi-e-altro/finanza-e-finanziamenti/notizie/2013/01/12/la-necessita-di-integrare-la-pensio.aspx


È ancora conveniente continuare a versare soldi su un fondo visto che il pensionamento è slittato in avanti negli anni? Per dei giovani di 25/30 anni con attività che non sempre prevedono il versamento mensile tutto l'anno, bisognerebbe pensare ad alternative oppure continuare con i fondi pensione?
Simona Pirola
(via e-mail)

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Il diritto alla pensione di vecchiaia spetta al raggiungimento dell'età pensionabile di 66 anni a condizione che il lavoratore possa far valere almeno 20 anni di contribuzione. A questa età bisognerà aggiungere l'adeguamento agli incrementi della speranza di vita. La prima scadenza di questa elevazione è di tre mesi, scattata già questo mese. Nel lungo periodo ci si attende una elevazione di quasi quattro anni dell'età di pensione: i pensionati del 2049 andranno in pensione di vecchiaia con più di 69 anni. «Per quanto riguarda il requisito di anzianità - spiega Consultique - la riforma ha abolito il meccanismo delle "quote" e non è dunque più possibile andare in pensione con i canonici 35 anni più età e allo stesso tempo non sono più sufficienti 40 anni. In alternativa, per i neoassunti, ci vorranno almeno 63 anni più adeguamento della speranza di vita: a patto però che l'ammontare della pensione sia almeno pari a 2,8 volte l'importo dell'assegno sociale annualmente rivalutato sulla base della variazione media quinquennale del Pil».
Il diritto alla prestazione complementare, invece, si acquisisce al momento della maturazione dei requisiti di accesso alle prestazioni stabiliti nel regime obbligatorio di appartenenza, con almeno cinque anni di partecipazione alle forme pensionistiche complementari. Dunque, nel momento in cui si maturano i requisiti (di vecchiaia e/o di anzianità) - a prescindere dall'effettiva liquidazione della pensione pubblica - è possibile percepire l'assegno complementare. Le pensioni integrative prevedono che, in caso di cessazione dell'attività lavorativa che comporti l'inoccupazione per un periodo di tempo superiore a 48 mesi, le prestazioni siano anticipate (su richiesta dell'aderente) massimo di cinque anni rispetto ai requisiti per l'accesso alle prestazioni nel regime obbligatorio di appartenenza. Più la pensione pubblica si riduce, più diventa necessario integrarla con forme di previdenza privata.
12 gennaio 2013

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