martedì 11 dicembre 2012

Bilancio sociale Inps 2011: lo specchio di un’Italia impoverita


Da:http://previdenzacomplementare.finanza.com/2012/11/22/bilancio-sociale-inps-2011-lo-specchio-di-unitalia-impoverita/


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Aumentano i pensionati poveri e diminuiscono i lavoratori al sud. L’importo medio di tutte le pensioni di vecchiaia in essere è di 649 euro mensili, mentre quelle di anzianità hanno un valore medio di 1.514 euro mensili.
 Martedì 20 novembre 2012 è stato  presentato a Roma, presso il CNEL il Bilancio Sociale 2011 dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Il documento, realizzato con il contributo delle molteplici professionalità e competenze presenti all’interno dell’Istituto, con il patrocinio del CNEL, si propone di fornire strumenti chiari e trasparenti che permettano di conoscere la missione istituzionale, la dimensione sociale, i valori e i programmi delle attività svolte dall’Inps. I lavori, sono stati presieduti e introdotti da Alessandro Vecchietti, Vicepresidente del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (CIV) dell’Istituto. Sono intervenuti il Presidente del Cnel, Antonio Marzano, cui è seguita la Relazione illustrativa del Bilancio Sociale a cura di Guido Abbadessa, Presidente del CIV dell’Inps. Poi sono intervenuti  Mauro Nori, Direttore Generale dell’Inps e Antonio Mastrapasqua, Presidente dell’Inps. I lavori sono terminati con le conclusioni, affidate al Ministro del Lavoro E. Fornero.
Il “bilancio sociale” è diretto a valutare gli effetti sociali ed economici dell’azione dell’Inps. Il documento espone una sintesi delle molteplici funzioni svolte dall’Istituto, approfondendo  anche gli effetti redistributivi nell’ambito della spesa sociale. I lavoratori iscritti all’Inps nel 2011 (prima dell’incorporazione dell’Inpdap e dell’Enpals) sono 19.058.215 e sono cresciuti in valore assoluto di 107.280 unità (+ 0,6% ) I lavoratori dipendenti rappresentano il 67,6% degli iscritti all’Inps, i commercianti l’11,2%, gli artigiani il 9,6%, i parasubordinati il 9,1%, i coltivatori diretti, coloni e mezzadri il 2,4%, altri lo 0,1%. I lavoratori dipendenti si concentrano nel nord-ovest (33%) ed al nord-est (24,1%) rispetto al centro (20,6%), al sud (15,1%) ed alle isole (7,1%). Inoltre nelle isole e nel sud i lavoratori iscritti all’Inps sono diminuiti del 1,4%.
I lavoratori domestici sono 651.911 (consistenza media annua) con una diminuzione

Abbadessa – Presidente 
di oltre 34.000 unità (-5%), ma quelli di origine italiana aumentano del 2.5%, cioè in assenza di un altro lavoro, si torna a fare la colf.
Gli iscritti alla Gestione dei Parasubordinati sono pari a 1.684.862 (-0,6%) di cui 1.464.950 collaboratori ( 86,9%) 219.912 professionisti pari al 13,1%. Le classi d’età più numerose sono quelle tra i 30-39 anni e i 40-49. I collaboratori, cioè i lavoratori dipendenti veri e proprio, con attività esclusiva, cioè che risultano iscritti alla sola Gestione dei Parasubordinati, sono il 65,7%.
Per quanto riguarda la distribuzione territoriale il 48,2% risiede al nord , il 20,7% al centro e il 31,1% nel mezzogiorno.
Le pensioni
Le pensioni previdenziali in pagamento, risultano suddivise in 9,5 milioni di pensioni di vecchiaia, anzianità e prepensionamenti, 3,8 milioni di pensioni ai superstiti e 1,4 milioni di pensioni di . L’importo medio di tutte le pensioni di vecchiaia in essere è di 649 euro mensili, mentre quelle di anzianità hanno un valore medio di 1.514 euro mensili. Per quanto riguarda le altre pensioni previdenziali si evidenzia un basso importo medio: le prestazioni ai superstiti presentano un valore medio mensile di 560 euro, che sale a 599 euro medi mensili per i trattamenti di invalidità.
Le pensioni assistenziali
Nel 2011 per le pensioni assistenziali sono stati spesi 24,6 miliardi di euro (-3,2% rispetto

Nori – Direttore Generale INPS
al 2010), di cui 16,2 miliardi – pari al 65,8% – erogati per un ammontare di oltre 2,7 milioni di prestazioni di invalidità civile. In particolare tra le prestazioni a favore degli invalidi civili si riscontra una diminuzione del 10,3% della spesa per pensioni, mentre rimane pressoché stabile la spesa per le indennità (-0,2%).
La spesa per pensioni e assegni sociali (in tutto circa 828mila trattamenti) ammonta a 4,2 miliardi circa, in lieve aumento rispetto all’anno precedente (+0,2%). Questo tipo di pensione sono quelle a più basso importo medio mensile: 390 euro per la pensione/assegno sociale e 411 euro per l’invalidità civile. I pensionati I pensionati Inps, titolari di almeno una prestazione, sono oltre 13,9 milioni. Circa il 74% percepisce una sola pensione, poco più del 21% ne percepisce due ed il restante 5% tre ed oltre. Il 52% dei pensionati Inps riceve una o di anzianità senza godere di altri trattamenti pensionistici, mentre il 10% e il 5% sono titolari, rispettivamente, di sole pensioni ai superstiti e di invalidità previdenziale. Un ulteriore 11% percepisce unicamente pensioni di natura assistenziale. Il restante 22% cumula 2 o più prestazioni previdenziali o assistenziali.
Nella distribuzione per classi di importo, la metà dei pensionati (52%) presenta redditi pensionistici inferiori a 1.000 euro mensili e il 24% si colloca nella fascia tra 1.000 e 1.500 euro mensili. Un ulteriore 13% riscuote pensioni comprese tra 1.500 e 2.000 euro mensili e il restante 11% gode di un reddito pensionistico mensile superiore a 2.000 euro.
Il reddito pensionistico medio lordo, risultante dalla somma di tutti i redditi da pensione (sia di natura previdenziale che assistenziale) percepiti nell’anno – erogati sia dall’Inps che da altri enti previdenziali e rilevati dal Casellario centrale dei pensionati gestito dall’Istituto è di 1.131 euro al mese: gli uomini percepiscono 1.366 euro mensili , mentre le donne 930 euro. I pensionamenti del 2011 Le nuove pensioni liquidate nel corso dell’anno 2011 ammontano complessivamente a 964.487 con un decremento del 14,5% (-163.014 trattamenti) rispetto al 2010 (1.127.501), con un importo medio mensile di 923 euro (1.153 euro per gli uomini e 685 euro per le donne). Diminuisce complessivamente del 21% il numero delle pensioni di vecchiaia e anzianità, che costituiscono oltre la metà delle nuove liquidazioni (54,5%).
Le nuove pensioni di anzianità liquidate nel 2011, presentano valori medi che, per i lavoratori dipendenti, risultano pari a 1.916 euro mensili e per gli autonomi, a 1.295 euro.Le donne prendono meno degli uomini
La distribuzione per sesso evidenzia che le donne ricevono meno di un quarto di tutte le pensioni di anzianità liquidate nell’anno; il rapporto si inverte nel caso delle pensioni di vecchiaia, dove il 70% viene erogato a titolari donne. I valori medi si presentano più elevati per gli uomini, anche a parità di prestazione, sia nel comparto del lavoro dipendente (2.020 euro mensili la pensione di anzianità maschile a fronte di 1.612 euro per le donne) che nell’ambito del lavoro autonomo (1.362 euro mensili la pensione di anzianità per gli uomini contro 1.021 euro per le donne). Per il ministro Fornero i dati dell’Inps dimostrano la sostenibilità del sistema, che poi la media pei pensionati è sui 700 euro mensili e fa a cazzotti con quanto prevede l’art.38 della Costituzione, questa è un’altra questione.
Camillo Linguella

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