lunedì 10 dicembre 2012

Un pensionato su due sotto i mille euro



Da:http://www.lastampa.it/2012/11/20/economia/pensioni-il-e-sotto-i-mille-euro-IopcOCvTbglKhv4e5ZuK2I/pagina.html

ECONOMIA
20/11/2012



I dati dell’Inps: il 17% degli assegni
è sotto i 500 euro, il 35% tra 500 e 1000 euro, il 24% tra 1000 e 1500
Crollano gli under 30 occupati,
potere d’acquisto giù del 5,2%
Più di un pensionato su due nel 2011 ha percepito un assegno mensile inferiore a mille euro (da uno o più trattamenti sommati). Le prestazioni pensionistiche in essere nel 2011, complessivamente, sono oltre 18,3 milioni e presentano un lieve incremento (+0,2%) rispetto all’anno precedente. Le nuove pensioni sorte nel corso del 2011 sono state circa 964.000 (-14,5% rispetto al 2010). Il decremento è stato del 12,8% nell’ambito previdenziale e del 16,5% in quello assistenziale. 

I dati sono contenuti nel bilancio sociale dell’Inps, presentato oggi. I pensionati che hanno un reddito al di sotto dei 1.000 euro sono il 52%, pari a 7,2 milioni di individui (di cui il 17,2% non raggiunge 500 euro); il 24% si colloca tra 1.000 e 1.500 euro mensili; il 12,7% arriva tra 1.500 e 2.000 euro; l’11,2% supera 2.000 euro e di questi il 2,9% supera i 3.000 euro. I titolari di almeno un trattamento pensionistico Inps nel 2011 sono 13.941.802, in maggioranza donne (54%). Il numero complessivo delle pensioni di vecchiaia, anzianità e prepensionatimenti è di 9,6 mln; l’importo medio mensile arriva a 1.034 euro. All’interno delle diverse categoria gli assegni variano molto, a seconda dei soggetti: si va da 834 euro per i coltivatori diretti a 1.777 euro di dipendenti per gli assegni di anzianità. L’importo medio degli assegni di prepensionamento, 307.822 trattamenti, ammontano a 1.469 euro. Le pensioni ai superstiti, che sono più di 3,8 milioni, hanno un importo medio di 560 euro mensili; mentre le prestazioni di invalidità/inabilità, che sono poco meno di 1,4 milioni, arrivano a un importo medio mensile di 599 euro. 


Le pensioni previdenziali vigenti nel 2011 sono 14,8 milioni, in aumento dello 0,6% rispetto all’anno precedente (+92.910 trattamenti). Cresce invece molto di più la spesa, che arriva a a 169,9 miliardi (+2,5% pari a +4,1 mld). Le pensioni assistenziali superano quota 3,5 milioni (pensioni e assegni sociali e prestazioni di invalidità civile), in diminuzione dell’1,4% rispetto al 2010. La spesa pensionistica lorda complessiva dell’Inps, comprensiva delle indennità di accompagnamento agli invalidi civili, è passata da 191,2 miliardi di euro nel 2010 a 194,4 miliardi di euro nel 2011 con un aumento dell’1,7% (3,2 miliardi in valore assoluto) sostanzialmente localizzato nella spesa previdenziale. «Nonostante il periodo difficile che l’economia italiana sta attraversando», si sottolinea, crescono le entrate contributive: nel 2011 sono arrivate a 150,8 mld, registrando un incremento di 3,2 mld (+2,2%). L’aumento delle entrate, si spiega nel documento, «è conseguenza principalmente della crescita delle retribuzioni lorde globali dei lavoratori dipendenti privati», (+3,8% contro una crescita media delle entrate contributive nel complesso del 2,2%). I trasferimenti dal bilancio dello Stato sono pari a 83.902 milioni con una riduzione di 243 milioni rispetto al 2010. Le entrate complessive, che comprendono diverse voci come i trasferimenti correnti e le partite giro, sono cresciute da 279,1 mld del 2010 a 284,4 mld del 2011, con un incremento di oltre 5 miliardi di euro (+1,9%). Le entrate di parte corrente sono state accertate in complessivi 238,8 mld con un incremento di 2,7 mld rispetto al 2010 (+1,2%). L’analisi relativa alla ripartizione percentuale, per tipologia delle entrate complessive e delle entrate correnti, rileva che le entrate contributive rappresentano il 63,2% delle entrate correnti e il 53% delle entrate complessive. Mentre i trasferimenti dal bilancio dello Stato rappresentano il 35,1% delle entrate correnti e il 29,5% delle entrate complessive. 

La ripartizione dei lavoratori dipendenti per classi d’età evidenzia che su 12,4 mln di soggetti oltre il 61% è concentrato nella classe di età 30-49 anni. Le variazioni percentuali 2011/2010 nelle classi d’età evidenziano, inoltre, una riduzione media del 3,8% negli under 40 ed una crescita della stessa percentuale degli over 40. In particolare la fascia under 29, relativa ai giovani, mostra una riduzione del 6,8% con una riduzione marcata del 37% per i lavoratori dipendenti fino a 19 anni. I lavoratori domestici iscritti all’Istituto nel 2011 sono 651.911 (numero medio annuo), con una riduzione. Solo il 20,5% è italiano il restante 79,5% è formato da stranieri, a conferma che questo tipo di attività «è poco richiesta dagli italiani», sottolinea l’Istituto. Tuttavia lo scorso anno la componente italiana è cresciuta del 2,5% e quella straniera si è ridotta del 6,7%. I lavoratori autonomi iscritti all’Inps sono 4.440.004. I commercianti rappresentano il 47,7% del totale, gli artigiani il 41,9% ed i coltivatori diretti, coloni, mezzadri e Iap il restante 10,4%. Secondo i dati dell’Inps la spesa per gli ammortizzatori sociali lo scorso anno si è ridotta dell’1%, fermandosi a 10,8 miliardi. Per la cassa integrazione sono stati spesi 2,8 miliardi (-11,6%) mentre per la mobilità si è arrivati a 1,4 mld (+10%); cresce anche il costo della disoccupazione che arriva a 6,6 mld (+2%). Se si considerano i contributi figurativi l’onere complessivo per la spesa per gli ammortizzatori sale a 19,1 miliardi evidenziando come la spesa per contributi figurativi sia equivalente a circa l’80% di quella per le prestazioni.  

Le nuove pensioni previdenziali sono state 79.308 in meno rispetto all’anno precedente. Calano anche le nuove prestazioni assistenziali, che registrano un -16,5% (i trattamenti sono stati 424.153): il totale delle prestazioni liquidate lo scorso anno ammonta a 964.487 unità, con una riduzione del 14,5%. In particolare, aumenta il numero delle pensioni di vecchiaia e di anzianità (+155.205) ed ai superstiti (+39.792), mentre diminuiscono le prestazioni di invalidità previdenziale (-102.087). Gli assegni di vecchiaia e anzianità, ricorda l’Istituto, pesano per oltre il 77% sul totale delle erogazioni e la spesa previdenziale costituisce l’87,4% della spesa pensionistica complessiva. Le pensioni di anzianità erogate sono state quasi 4 mln, quelle di vecchiaia, invece, sono state 5,3 mln. Gli ex lavoratori dipendenti sono 5,8 mln, mentre gli ex lavoratori autonomi sono 3,3 mln. Passando alle pensioni assistenziali, lo scorso anno sono state 4 mln, (principalmente pensioni e assegni sociali e trasferimenti agli invalidi civili) per circa 24,6 miliardi di euro. La spesa pensionistica lorda complessiva, comprensiva delle indennità di accompagnamento agli invalidi civili, è passata da 191,2 miliardi di euro nel 2010 a 194,4 miliardi di euro nel 2011 con un aumento dell’1,7% (3,2 miliardi in valore assoluto). 

La spesa dell’Istituto per le famiglie, nel 2011, è arrivata a 6,7 miliardi, con una crescita significativa rispetto all’anno precedente (+4,5%). In aumento risultano le prestazioni per maternità (+4,3%), pari a circa 3 miliardi, e le prestazioni per malattia (+2,1%), che ammontano a 2 miliardi. Le domande pervenute lo scorso anno sono state 375.893, con un incremento del 27,37% rispetto al 2010. La spesa totale relativa agli assegni al nucleo familiare è di 5,4 miliardi di euro. Nel totale sono compresi gli assegni per i lavoratori dipendenti, per i disoccupati, per i pensionati e anche per il congedo matrimoniale. I contributi incassati nell’anno corrispondente ammontano a 6,2 mld. Anche il 2011, sottolinea l’Inps, è stato un anno di difficoltà per le famiglie, con il potere d’acquisto che si riduce per il terzo anno consecutivo: i redditi sono aumentati dell’1,9% in termini monetari ma si sono ridotti dello 0,9% in termini reali. Il potere d’acquisto dal 2008 al 2011 è calato del 3,8%, in termini reali la riduzione è stata di 38,6 miliardi; considerando anche il 2007 la diruzione sale al 5,2%. Nel 2011 il reddito effettivamente a disposizione delle famiglie è stato, una volta detratte imposte e contributi, ammonta a 1.053 miliardi. Il reddito delle famiglie consumatrici, senza considerare l’effetto dell’inflazione, è leggermente aumentato dal 2008 al 2011 di 5 miliardi di euro (aumento nominale che si è però tradotto in una riduzione reale del 3,7%).  

L’assegno medio per le pensioni di vecchiaia nel 2011 ammonta a 649 euro, mentre per le pensioni di anzianità si sale a 1.514 euro. L’importo medio mensile arriva a 1.034 euro e ne beneficiano 9,6 mln di pensionati. Gli assegni di vecchiaia e anzianità, ricorda l’Istituto, pesano per oltre il 77% sul totale delle erogazioni e la spesa previdenziale costituisce l’87,4% della spesa pensionistica complessiva. Le pensioni di anzianità erogate sono state quasi 4 mln, quelle di vecchiaia, invece, sono state 5,3 mln. Gli ex lavoratori dipendenti sono 5,8 mln, mentre gli ex lavoratori autonomi sono 3,3 mln. All’interno delle diverse categoria gli assegni variano molto, a seconda dei soggetti: si va da 834 euro per i coltivatori diretti a 1.777 euro di dipendenti per gli assegni di anzianità. L’importo medio degli assegni di prepensionamento, 307.822 trattamenti, ammontano a 1.469 euro. Le pensioni ai superstiti, che sono più di 3,8 milioni, hanno un importo medio di 560 euro mensili; mentre le prestazioni di invalidità/inabilità, che sono poco meno di 1,4 milioni, arrivano a un importo medio mensile di 599 euro. Nel 2011 l’Inps ha erogato oltre 14,5 milioni di pensioni di natura previdenziale (vecchiaia/anzianità, invalidità/inabilità e pensioni ai superstiti) per una spesa che si aggira attorno ai 169,9 miliardi di euro e poco più di 4 milioni di pensioni assistenziali (principalmente pensioni e assegni sociali e trasferimenti agli invalidi civili) per circa 24,6 miliardi di euro. La spesa pensionistica lorda complessiva, comprensiva delle indennità di accompagnamento agli invalidi civili, è passata da 191,2 miliardi di euro nel 2010 a 194,4 miliardi di euro nel 2011 con un aumento dell’1,7% (3,2 miliardi in valore assoluto) sostanzialmente localizzato nella spesa previdenziale 

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