martedì 7 agosto 2012

PENSIONI ESODATI: SALVAGUARDATI ALTRI 55.000


Con la conversione in legge del decreto sulla spending review vengono salvaguardati dalla riforma pensionistica altri 55.000 lavoratori cosiddetti esodati che si aggiungono agli altri 65.000.
Si tratta di coloro che hanno maturato i requisiti per l’accesso al pensionamento successivamente al 31/12/2011 e che rientrano nelle seguenti categorie:
- lavoratori collocati in mobilità (anche mobilità lunga), in base ad accordi stipulati dalle imprese in sede governativa entro il 31/12/2011 e finalizzati alla gestione delle eccedenze occupazionali con utilizzo di ammortizzatori sociali, che maturino il diritto al pensionamento entro il periodo di fruizione dell’indennità di mobilità, anche se, alla data del 4/12/2011, non risultavano ancora collocati in mobilità;
- lavoratori che, al 4/12/2011, non erano titolari di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà di settore (essenzialmente finanziario), ma per i quali il diritto all’accesso a tali fondi era previsto da accordi stipulati alla stessa data e ferma restando la permanenza nel fondo fino a 62 anni di età;
- lavoratori che, prima del 4/12/2011, siano stati autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione, se perfezionano i requisiti per la pensione secondo la disciplina previgente, nel periodo compreso fra il 24° e il 36° mese successivo alla data di entrata in vigore dello stesso decreto 201/2011 (ossia il 6/12/2011);
- lavoratori con accordi individuali o collettivi di incentivazione all’esodo il cui rapporto di lavoro si sia risolto entro il 31/12/2011 e che siano in possesso dei requisiti previgenti all’entrata in vigore della riforma delle pensioni che avrebbero comportato la decorrenza della pensione fra il 24° e il 36° mese successivo alla data di entrata in vigore del decreto 201/2011 (ossia, il 6/12/2011).
Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, infine, dovrà essere emanato un decreto interministeriale per l’attuazione della salvaguardia. L’INPS, nel frattempo, dovrà monitorare, sulla base della data di cessazione del rapporto di lavoro, le domande di pensionamento presentate dai lavoratori che saranno prese in considerazione fino al raggiungimento del limite di 55.000.

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(Riunisce la voce delle Istituzioni ed il parere di qualificati esperti in tema di PENSIONI)