mercoledì 10 ottobre 2012

Esodati, la battaglia continua ad oltranza


Da:http://www.conquistedellavoro.it/cdl/it/Archivio_notizie/2012/Ottobre/info472338449.htm

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La Ragioneria generale dello Stato ha bocciato la proposta di legge votata dai partiti in commissione Lavoro della Camera. Il testo, già all'esame di Montecitorio, è stato quindi rinviato dalla Commissione Bilancio nuovamente alla Commissione Lavoro affinchè lo modifichi. Il problema evidenziato dalla Ragioneria, in particolare, riguarda la copertura: "ampiamente insufficiente".
Il testo in questione, in particolare, riformula gli scalini della riforma Fornero consentendo la possibilità di andare in pensione a 57 anni con 35 anni di contributi ed estende i termini per determinare la platea degli esodati dal 4 al 31 dicembre 2011. Il tutto per un onere complessivo di circa 5 miliardi.
A sorpresa, però, secondo quanto annunciato dal Governo ai sindacati oggi pomeriggio, la legge di Stabilità dovrebbe consentire il reperimento di risorse da destinare ad un fondo ad hoc, come ha confermato lo stesso segretario generale della Cisl al termine dell'incontro. "Ci hanno detto che vogliono trovare altri soldi per gli esodati, è un fatto di grande valore perchè non è giusto tenere in difficoltà per mesi persone che non sono nè pensionati nè lavoratori", ha sottolineato Bonanni.
I sindacati, comunque, non mollano. C'è la "necessità che il Parlamento approvi ulteriori normative che consentano a tutti i lavoratori che hanno sottoscritto accordi entro il 31 dicembre 2011 di essere salvaguardati per andare in pensione con le regole previdenziali vigenti prima dell'entrata in vigore della riforma Fornero. L'intervento del Parlamento deve essere finalizzato a garantire tutti gli esodati, come è avvenuto già in occasione di tutte le riforme previdenziali precedenti, senza che questo significhi rimettere in discussione l'equilibrio e l'impianto complessivo della riforma Fornero". Così il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che dopo aver partecipato in piazza Montecitorio al presidio unitario sugli esodati, insieme al segretario confederale Maurizio Petriccioli ha incontrato alla Camera i capigruppo ed i componenti della commissione Lavoro.

Tutto questo in una giornata iniziata con il sit-in unitario in piazza Montecitorio, con un grande striscione rosso con su scritto: ''Senza reddito ne' pensione''. Tante le bandiere ed i cori che si sono levati al suono di trombette e fischietti: ''Esodiamo la Fornero''. Su alcuni cartelloni campeggiavano invece le storie personali di chi e' sceso in piazza: ''Disoccupato - anni: 59, contributi: 38, senza lavoro, senza stipendio, senza pensione. Grazie Fornero''.
"Ci mobiliteremo fino a che anche l'ultimo esodato non sarà garantito dalle leggi preesistenti alla riforma Fornero", ha assicurato il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, al sit in degli esodati davanti Montecitorio. "La riforma delle pensioni non ha avuto alcuna legittimazione parti sociali, visto che non c'è stato confronto", ha aggiunto. E alla domanda dei giornalisti sulla possibilità di uno sciopero generale, Bonanni ha risposto: "Faremo mobilitazioni per insistere giorno per giorno, perchè questo è il modo migliore per incidere".
Cgil, Cisl e Uil, spiegano i sindacati in una nota, "ritengono che la questione dei lavoratori esodati, delle ricongiunzioni onerose e della proroga delle deroghe già previste dal D.lgs 503/92 rappresentino una vera e propria emergenza sociale, cui deve essere data una risposta definitiva e strutturale in tempi brevi. Non è ammissibile, infatti, che, a seguito della manovra Monti - Fornero, migliaia di lavoratori possano trovarsi senza lavoro, senza ammortizzatori sociali e senza pensione o che a due anni di distanza dalla legge che ha reso onerose le ricongiunzioni prima gratuite dei contributi non si sia ancora trovata una giusta soluzione".
(9 ottobre 2012)
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Inizia oggi alla Camera la discussione sulla proposta di legge sugli esodati che allarga le maglie delle deroghe alla riforma Fornero sulle pensioni e che costa circa 5 miliardi. Il provvedimento è stato approvato all'unanimità dalla commissione Lavoro giovedì scorso.
Il provvedimento è l'unificazione di tre proposte di legge, di Cesare Damiano (Pd), della Lega e dell'Idv su cui c'è stata la convergenza di tutti i gruppi. Per quanto riguarda le coperture il governo non ha ancora fornito la relazione tecnica della Ragioneria generale alla commissione Bilancio che non ha quindi dato il suo parere sulle compatibilità finanziarie e che lo dovrebbe dare all'aula martedì, prima che inizi il voto in aula, sempre che arrivi la relazione tecnica.

Proprio Damiano chiede al Governo di ascoltare le richieste di modifiche. "Noi non vogliamo cancellare la riforma Fornero, ma correggere quei limiti ormai largamente riconosciuti da tutti: aver annullato le pensioni di anzianità senza alcun innalzamento graduale dell'età pensionabile è stato un errore".
"Domani (ndr oggi) - dice Cesare Damiano, capogruppo Pd in commissione Lavoro alla
Camera - si apre nell'aula di Montecitorio la discussione generale sulla proposta di legge 5103 che affronta il tema il tema dei lavoratori rimasti senza reddito a causa della riforma delle pensioni del ministro Fornero. La proposta, che è condivisa da tutti i partiti ha come obiettivo la soluzione di questo importante problema sociale, dovrà trovare l'ascolto del governo anche per soluzioni
da individuare anche nella prossima legge di stabilità o anche nella nuova spending review".
E domani sindacati in sit-in davanti a Montecitorio per chiedere modifiche alle misure sugli esodati. Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato infatti un presidio per chiedere al Parlamento "l'approvazione di una legge che allarghi la salvaguardia dai nuovi requisiti pensionistici per i lavoratori esodati, a partire dal testo del disegno di legge approvato dalla Commissione lavoro della Camera. Si tratta di una vera emergenza sociale".
Per il leader della Cisl, bisogna fare di più. "Il secondo decreto sugli esodati, con cui si arriva a salvaguardare 120 mila persone, non ci basta, ci sono centinaia di migliaia di lavoratori che sono rimasti scoperti. - ha affermato il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, a margine del comitato esecutivo Femca-Fim - Finché questa storia non finisce, non la molliamo. Si è scavalcata a piè pari una realtà fatta di persone in carne e ossa".
Cgil, Cisl e Uil ritengono che la questione dei lavoratori esodati, delle ricongiunzioni onerose
e della proroga delle deroghe già previste dal D.lgs 503/92 (la possibilità per le donne di andare in pensione di vecchiaia con almeno 15 anni invece dei 20 attuali,ndr) rappresentino una vera e propria mergenza sociale, cui deve essere data una risposta definitiva e strutturale in tempi brevi. Non è ammissibile, infatti, che, a seguito della manovra Monti - Fornero, migliaia di lavoratori possano trovarsi senza lavoro, senza ammortizzatori sociali e senza pensione o che a due anni di distanza dalla legge che ha reso onerose le ricongiunzioni prima gratuite dei contributi non si sia ancora trovata una giusta soluzione.
Ai gruppi parlamentari è stato chiesto un incontro nella stessa mattinata sulla necessità di trovare in tempi brevi una soluzione definitiva a questi problemi.
(8 ottobre 2012)
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Il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, ha firmato il decreto per 55mila esodati. Lo riferiscono fonti di via XX settembre.
Il provvedimento riguarda anche i lavoratori di Termini Imerese e Irisbus. Nelle settimane scorse, il decreto era già stato firmato dal ministro del Welfare, Elsa Fornero.
Cgil, Cisl e Uil chiedono però al Parlamento di accelerare la discussione e l'approvazione di una legge che allarghi la salvaguardia dai nuovi requisiti pensionistici per i lavoratori esodati, a partire dal testo del disegno di legge unificato, approvato all'unanimità dalla Commissione lavoro della Camera dei deputati. Per questo le tre confederazioni annunciano per il 9 ottobre un presidio a Roma in piazza Montecitorio.
"Cgil, Cisl e Uil ritengono che la questione dei lavoratori esodati, delle ricongiunzioni onerose e della proroga delle deroghe già previste dal D.lgs 503/92 - si legge in un comunicato congiunto - rappresentino una vera e propria emergenza sociale, cui deve essere data una risposta definitiva e strutturale in tempi brevi . Non è ammissibile, infatti, che, a seguito della manovra Monti-Fornero, migliaia di lavoratori possano trovarsi senza lavoro, senza ammortizzatori sociali e senza pensione o che a due anni di distanza dalla legge che ha reso onerose le ricongiunzioni prima gratuite dei contributi non si sia ancora trovata una giusta soluzione.
Per questi motivi Cgil Cisl e Uil la mattina del 9 ottobre p.v., a partire dalle ore 10.00, organizzano un presidio davanti al Parlamento, in piazza Montecitorio a Roma per sollecitare i gruppi parlamentari - ai quali è stato chiesto un incontro nella stessa mattinata - sulla necessità di trovare in tempi brevi una soluzione definitiva ai problemi sopra richiamati".
"I lavoratori che chiamiamo esodati sono persone che hanno perso il lavoro perché in esubero nelle aziende, il cui reddito garantito dagli ammortizzatori sociali o dagli incentivi ottenuti dai datori di lavoro per la cessazione anticipata dell`attività li avrebbe comunque condotti fino alla pensione", ha dichiarato il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, rispondendo all`appello del ministro del Lavoro, Elso Fornero, che ha chiesto al sindacato di dimostrare senso di responsabilità sulla vicenda degli esodati. "Quando abbiamo denunciato l`assenza di un confronto con il Governo sulla riforma pensionistica abbiamo messo in guardia il Paese sui rischi generati da un intervento realizzato senza nessuna gradualità. La concertazione con le Parti sociali avrebbe consentito di individuare soluzioni più eque e di apportare interventi correttivi al sistema pensionistico in un clima di maggiore condivisione. Questo non è avvenuto - ha sottolineato Petriccioli - e quindi il 9 ottobre a Roma unitariamente chiederemo al Parlamento di trovare una soluzione definitiva ad un problema che crea una situazione di disagio e difficoltà estrema a centinaia di migliaia di lavoratori e alle loro famiglie. In questo senso accogliamo l`appello al senso di responsabilità fatto dal Ministro del lavoro chiedendole di lavorare, insieme al Parlamento, per risolvere i problemi aperti che minano la coesione sociale e le potenzialità di sviluppo del Paese".
Intanto torna a chiarire e a puntualizzare il presidente dell'Inps dopo le rassicurazioni sul buco nelle casse dell'Inps a seguito dell'incorporamento dell'Inpdap. "Trovo scorretto giocare sulla pelle dei pensionati - dice Antonio Mastrapasqua contestando ancora una volta l'allarme lanciato ieri dal Corriere della Sera sui rischi derivanti dall'accorpamento Inps, Inpdap, Enpals - Non si scherza con le pensioni e con i pensionati". Mastrapasqua non sa se ci sono enti statali che non pagano i contributi previdenziali, ma assicura che se fosse vero "verrebbero perseguiti e saranno trattati come i lavoratori privati". E poi assicura di aver "disposto un monitoraggio, con un ritorno in tempi brevi, per sapere se è vero che delle amministrazioni non pagavano e, nel caso, quali sono".
Invece, sul caso delle 14° che non andavano corrisposte, Mastrapasqua dice di aver disposto una ispezione per capire chi ha aiutato i pensionati a dichiarare il falso sui propri redditi, facendoli figurare come inferiori al minimo di legge. Si tratta di 185mila casi lo scorso anno e di 200mila quest'anno. Quanto poi ai tempi per la restituzione, Mastrapasqua ha confermato che all'interno dell'Inps si discute per vedere se si può andare oltre le 12 rate, visto che si tratta di "persone debolissime". Ma è critico l'intervento di oggi nel corso di Radio Anch'io di Raffaele Bonanni sul fatto che, sul Super Inps, si sia deciso per "l'unificazione senza discussione" sotto la spinta del "furore ideologico".
E poi l'affondo sull'assetto degli enti previdenziali. "In tutta Europa gli istituti previdenziali sono governati dalle parti sociali, invece in Italia la politica scorrazza e adesso vogliono riportare i partiti dentro i cda. - dice il segretario della Cisl - Non si deve continuare a ritenere gli istituti cosa dei partiti, quando è cosa dei lavoratori".
(5 ottobre 2012)
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 Termini Imerese. Esodati garantiti

Il capitolo Dr Motor sarebbe definitivamente chiuso e tramontata del tutto la possilibità che Di Risio possa acquisire lo stabilimento Fiat di Termini Imerese. È quanto è emerso dal tavolo in corso al ministero dello Sviluppo Economico sulla vertenza. Continua così l'attività di ricerca per eventuali investitori e si va a caccia di aziende extra europee. Attraverso Invitalia si starebbero anche tenendo in piedi ipotesi industriali che non riguardano il settore auto.
Al termine del tavolo i sindacati si sono comunque detti soddisfatti per il via libera definitivo al decreto sugli esodati che riguarda anche circa 600 lavoratori del sito siciliano, ma resta alta la preoccupazione per il futuro industriale dell'area, anche per la situazione dell'indotto (circa 540 dipendenti). Il segretario nazionale della Fim, Ferdinando Uliano, sottolinea comunque lo stato di preoccupazione per l'indotto: "Se entro il 15 ottobre non si individuano le risorse per la cassa integrazione in deroga potranno partire le procedure di mobilità". Si tratta di un rischio, ha proseguito, che si cercherà di scongiurare nei prossimi incontri. Intanto sicuramente per il sindacalista della Fim è positiva la definizione del decreto sugli esodati che permette "di fare scattare il secondo anno di cassa per i lavoratori dello stabilimento". Uliano ha fatto sapere come per quanto riguarda la reindustrializzazione la ricerca di un nuovo produttore auto continuerà "fino al 31 dicembre" poi si dovrà per forza guardare altrove. Il dirigente della Fim ha annunciato che "a metà novembre ci sarà una nuova convocazione del tavolo del ministero dello Sviluppo economico".
Il responsabile auto della Fiom, Giorgio Airaudo, ha così commentato: "Bene la firma di Grilli sugli esodati, però non è un regalo. Il 10 ottobre - ha spiegato - ci sarà un faccia a faccia dedicato all'azienda dell'indotto Lear, attiva nella produzione di sedili per auto, che ha già aperto le procedure di licenziamento per 155 dipendenti, per cui si chiede la sospensione". Inoltre, il 15 ottobre ci sarà una riunione relativa a tutte e sei le aziende dell'indotto".
Il problema però resta ed è rappresentato dall'assenza di novità sull'arrivo di nuovi produttori di vetture.
Vincenzo Comella di Uilm, ha fatto presente come la questione esodati sia stata "risolta", ma ha aggiunto come sul tema della reindustrializzazione "non ci sia ancora niente di nuovo, con Chery che non vuole un impegno diretto nel sito". Il segretario nazionale della Uilm, Eros Panicali, ha spiegato come l'unica notizia di oggi è "l'ufficializzazione che la proposta di Di Risio è fuori gioco".
Nel corso della riunione sarebbe stato confermato un incontro sugli ammortizzatori sociali per martedì 9 ottobre con la Regione siciliana e Governo, mentre mercoledì 10 ottobre verranno convocate tutte le aziende dell'indotto.
(5 ottobre 2012)

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