Analisi delle novità introdotte dalla
Riforma del Lavoro Fornero per adeguarsi alle direttive della UE,
promuovendo il contratto a tempo indeterminato per tutelare
l'occupazione stabile di giovani e precari e introducendo nuovi
ammortizzatori sociali.
Nicola Santangelo - 1 ottobre 2012
Ammortizzatori sociali
Con la Riforma del lavoro Fornero in
Italia debutta l’Aspi, l’Assicurazione
sociale per l’impiego, che sostituirà i trattamenti di
disoccupazione e mobilità coprendo tutti i lavoratori del pubblico e
del privato con contratto non a tempo indeterminato.
Guida ai nuovi ammortizzatori sociali
dopo la Riforma Fornero
Aspi
Si tratta, in pratica, di una
prestazione previdenziale che coprirà gli eventi di disoccupazione
successivi al primo gennaio del 2013 e riguarderà tutti i lavoratori
sia pubblici che privati.
Viene applicata ai dipendenti che hanno
perso involontariamente il lavoro e possono far valere almeno due
anni di assicurazione e almeno uno di contribuzione nel biennio
precedente l’inizio della disoccupazione. Sono dunque esclusi i
lavoratori che hanno presentato le dimissioni o che hanno risolto
consensualmente il rapporto.
Riforma Lavoro Fornero: Aspi in vigore
dal 2013
Il trattamento economico erogato
dall’Aspi è sospeso nei casi in cui si abbia un nuovo rapporto di
lavoro di durata inferiore a sei mesi. Per rapporti di lavoro oltre i
sei mesi, in caso di nuova disoccupazione, si ricalcolano le
indennità da zero con i nuovi requisiti.
La nuova Aspi coprirà anche gli
apprendisti nei casi di eventi di disoccupazione successivi al primo
gennaio 2013.
Rimangono fuori i collaboratori
coordinati e continuativi ai quali spetta un’indennità una tantum
e i lavoratori agricoli ai quali spetta l’indennità di
disoccupazione agricola.
Il diritto all’Aspi decade nel
momento in cui si raggiungono i requisiti della pensione di
vecchiaia. Nel caso di pensione di invalidità si potrà decidere fra
i due trattamenti.
La durata sarà di dodici mesi per
lavoratori con meno di 55 anni ovvero diciotto mesi per gli over 55.
Per il calcolo dell’indennità Aspi
occorre far riferimento ai seguenti parametri: se l’imponibile
medio degli ultimi due anni è inferiore a 1.180 euro è previsto il
75% della retribuzione; in caso contrario sarà pari al 75% della
retribuzione più il 25% della differenza con i 1.180 euro.
In ogni caso l’importo erogato non
potrà superare i 1.119,32 euro al mese. L’importo così calcolato
sarà valido solo per i primi sei mesi. L’erogazione del secondo
semestre prevede un abbattimento del 15%. La riduzione di un
ulteriore 15% sarà applicata nel terzo semestre.
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