Categorie in pensione più tardi: problemi e critiche
In pensione più tardi, insieme a
ballerini, cantanti e attori, chi lavora in miniere, cave e torbiere,
anche coloro che lavorano nel comparto sicurezza, difesa e pubblico
soccorso, come soldati, carabinieri, finanzieri, poliziotti, vigili
del fuoco.
In questo caso i requisiti per andare
in pensione saranno incrementati, ma un poco alla volta, per cui
saranno gradualmente incrementati i requisiti richiesti per la
pensione di vecchiaia del personale militare delle Forze armate,
compresa l’Arma dei carabinieri, la Guardia di finanza, le Forze di
polizia a ordinamento civile e i Vigili del fuoco nel rispetto delle
peculiarità ed esigenze di queste categorie.
Per militari e poliziotti restano il
premio dei cinque anni di contributi figurativi, per cui i 35 anni di
contributi vengono conteggiati come fossero 40 e rimane per i
militari la cosiddetta ausiliaria di cinque anni.
Questa novità però fa nascere un
nuovo allarme esodati per alcune categorie (tra cui comparto
sicurezza-difesa e iscritti ai Fondi INPS, ex INPDAP ed ENPALS) in
seguito all’armonizzazione dei requisiti minimi di accesso al
sistema pensionistico prevista dalla riforma delle pensioni Fornero.
Solo chi, infatti, maturerà i
requisiti entro il 31 dicembre 2012 potrà andare in pensione con le
vecchie regole, mentre altri si applicherà la Riforma delle Pensioni
Fornero, che ingloba anche le nuove categorie di lavoratori finora
escluse dalle regole INPS consuete.
Per la Cgil l’innalzamento dell’età
di pensionamento per le tipologie lavorative interessate
dall’armonizzazione è inaccettabile perché ad esempio, come
spiega Vera Lamonica, segretario confederale della Cgil, “minatori
e cavatori svolgono mansioni gravose e, proprio per questa ragione,
hanno un’aspettativa di vita molto più bassa della media”.
Critica anche Coisp (Coordinamento per
l’Indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia) per la quale le
nove regole minano la stabilità del comparto sicurezza e difesa, in
più manca ancora una volta il dialogo tra Governo e parti sociali.
Autore:
Marcello Tansini
Nessun commento:
Posta un commento