giovedì 4 ottobre 2012

PENSIONI COMPARTO SICUREZZA


Da:http://www.ilnuovogiornaledeimilitari.it/upload/documenti/VARIE/volantino_sit_in.pdf
Associazione Nazionale
Funzionari di Polizia
PENSIONI COMPARTO SICUREZZA:
SIAMO IN PIAZZA PER DIFENDERE LA SPECIFICITÀ DEL LAVORO DEI
POLIZIOTTI E PER RIVENDICARE UN VERO CONFRONTO CON IL
MINISTRO DEL LAVORO
Il Governo, senza un vero confronto con le OO.SS., ha ipotizzato una modifica al sistema pensionistico
delle Forze di Polizia, delle Forze Armate e del Soccorso Pubblico, con la quale si prevede l’innalzamento
dell’età media degli operatori con conseguenti ricadute negative sull’operatività del servizio e, quindi,
sulla sicurezza dei cittadini e sulla salute degli appartenenti al Comparto.
Il risultato sarà poliziotti sempre più vecchi e sempre meno sicurezza per i cittadini!
Tutto ciò sta avvenendo in netto contrasto:
• con i principi contenuti nella norma sulla specificità del Comparto che prevede di tenere
conto della condizione peculiare del personale  e delle loro condizioni di impiego operativo
altamente rischioso, che presuppone il costante possesso di particolari idoneità psico-fisiche;
• con le indicazioni contenute nell’ordine del giorno, approvato dal Parlamento lo scorso mese di
maggio, che impegna il Governo ad incontrare le rappresentanze sindacali per un  confronto
sul regolamento delle pensioni.
Riteniamo sbagliata e penalizzante:
¾ la previsione di innalzamento dell’età per la pensione di vecchiaia e di innalzamento della
contribuzione utile per la pensione di anzianità;
¾ l’applicazione nel nostro comparto dell’incremento legato alla speranza di vita, in ragione del
fatto che la condizione psico-fisica degli  operatori, fortemente correlata con l’età
anagrafica, è requisito fondamentale per lo svolgimento delle attività operative;
¾ l’applicazione delle penalizzazioni che obbligano gli operatori ad una permanenza in servizio,
pur avendo già raggiunto il limite di anzianità contributiva fissato per la pensione di
anzianità;
¾ la riduzione a 2 anni e 6 mesi  della maggiorazione del periodo di servizio, che, allo stato
attuale in relazione all’età di accesso in servizio (26/27 anni), pone gli operatori del
Comparto nell’assurda condizione di non poter raggiungere il  requisito per la pensione di
anzianità;
¾ l’introduzione di discriminazioni legate all’età anagrafica tra coloro che hanno gli stessi
requisiti relativi alla massima anzianità contributiva.
La sicurezza dei cittadini e l’incolumità dei poliziotti potrà essere seriamente messa
a rischio dai provvedimenti che il Governo intende attuare, senza conoscerne
l’incidenza sull’efficienza e sull’efficacia del Sistema Sicurezza del Paese.
Noi non possiamo accettarlo anche nell’interesse dei cittadini.
stampato in proprio
Roma 3 ottobre 2012

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PENSIONATI DIRITTI

(Riunisce la voce delle Istituzioni ed il parere di qualificati esperti in tema di PENSIONI)